Garage in caverna: membri della Giunta e del Consiglio visitano il cantiere

Foto tunnel

Ieri pomeriggio (31 gennaio) una delegazione guidata dal sindaco Dario Dal Medico e composta da membri della Giunta e del Consiglio comunale ha visitato il cantiere del garage in caverna per verificare di persona lo stato di avanzamento dei lavori.

L’opera, avviata a metà gennaio dello scorso anno e affidata a un’associazione temporanea di imprese costituita dalla società mandataria Central Parking spa e dalle imprese mandanti Ribo Skyline srl, Seeste Bau srl, Obfinim spa, PAC spa e Carron Bau srl – prosegue secondo il cronoprogramma. 

”Sono stati già completati gli scavi per i collegamenti pedonali del garage con piazza del Duomo, con i Portici superiori e con via Galilei nonché quelli del piano terra delle due caverne principali - una ospiterà il parcheggio e l’altra invece le rampe per l’accesso ai piani interrati (sei compreso il piano terra) dell’autorimessa. Sono terminati anche gli scavi per la realizzazione dei due cunicoli di ventilazione. Attualmente stiamo lavorando alle due gallerie (una per il parcheggio delle biciclette e l’altra di emergenza per il passaggio dei mezzi di soccorso) che sbucano in via Galilei, all’altezza dello spazio di manovra”, ha spiegato il progettista, ingegner Aribo Gretzer. Assieme all’ingegner Emilio Bianchi, direttore tecnico della PAC, Gretzer ha poi ha accompagnato il gruppo – del quale facevano parte anche la segretaria generale del Comune di Merano Lucia Attinà e la vicesegretaria Daniela Cinque - nella visita del cantiere.

Un progetto PPP

foto di gruppoL'autorimessa interrata viene realizzata grazie a un partenariato pubblico-privato (PPP). I mezzi finanziari sono stati reperiti interamente dai partner privati, ai quali, in cambio, il Comune ha assegnato una concessione di durata cinquantennale per la gestione della struttura. I costi inizialmente preventivati sono però lievitati da 27 a 39 milioni di euro. Le ragioni: l’imprevedibile aumento del prezzo delle materie prime conseguente alla crisi internazionale per la guerra in Ucraina e una “sorpresa geologica”, ovvero l’accertamento della presenza di sette faglie di roccia (anziché di una come risultava dalle prime indagini). Una realtà, questa, che ha reso più complessi gli interventi di scavo anche e soprattutto nell’ottica della sicurezza, che deve essere ovviamente garantita durante l’esecuzione dell’opera. Degli oneri correlati alla sicurezza deve farsi carico, come previsto dalla matrice rischi contemplata dal contratto PPP, l’amministrazione comunale.

594 posti auto

Il progetto prevede la creazione di 594 posti auto, 24 di questi saranno riservati alle persone disabili. Verranno realizzati anche un punto di noleggio bici con relativo garage per 200 mezzi a pedali, 12 stazioni di ricarica per auto elettriche, diversi posti auto per il car sharing, 31 stalli riservati a donne e famiglie con bambini piccoli, impianti sanitari, un autolavaggio ecologico, un magazzino per custodire gli acquisti effettuati dai clienti e un servizio di consegna merci per i negozi del centro storico negli orari in cui è vietato l'accesso ai mezzi motorizzati. 

Il cronoprogramma

L'autorimessa sarà ovviamente accessibile soltanto una volta completato il secondo lotto della circonvallazione, ovvero il tunnel che congiunge la rotatoria sotterranea dell’uscita Me-Bo in via IV Novembre con il portale di Tirolo, e quindi non prima del 2026. “Anche gli scavi del tunnel – ha chiarito ieri pomeriggio l’ingegner Emilio Bianchi, direttore tecnico della PAC – proseguono secondo i ritmi programmati. Rimangono da terminare circa 400 metri per congiungere lo scavo sotterraneo avviato in roccia dal portale di Tirolo verso la stazione – arrivato all’altezza della Wosching Haus (Porta Venosta) - con quello iniziato nell’area dell’ex cantiere comunale, proseguito sotto via Goethe verso monte Benedetto e giunto ora sotto l'Opera Serafica. Nel tratto ancora da scavare si avanza complessivamente di circa un metro e mezzo al giorno, e quindi meno rapidamente che in roccia, perché si tratta di terreno sciolto che richiede interventi di sostegno più complessi”.

Foto

01/02/2024

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