Giorno della Memoria: deposta una corona in via Zuegg

27/01/2020 12:42

Foto für Kranzniederlegung am Ort des Gedenkens

Da sinistra: Roberto Nahum della Comunità Ebraica di Merano, il sindaco Paul Rösch e il vicesindaco Andrea Rossi durante la cerimonia di commemorazione svoltasi oggi in via Zuegg.

Nell'ambito delle iniziative promosse dal Comune di Merano per commemorare il Giorno della Memoria, si è svolta questa mattina, presso il Luogo della Memoria di via Zuegg, una cerimonia ufficiale con deposizione di una corona.

Al rito hanno partecipato il sindaco Paul Rösch, il vicesindaco Andrea Rossi e rappresentanti della Comunità ebraica di Merano e delle Forze dell'ordine.

"Impegnarsi nella vita quotidiana contro l'odio e l'emarginazione oggi è una sfida. Ci vuole coraggio per levare la propria voce e opporsi a un gesto di discriminazione che avviene proprio davanti ai nostri occhi: sull'autobus, al lavoro, fra amici", ha ribadito Rösch.

"Occorre coraggio civile e la consapevolezza che tutti noi siamo responsabili per la difesa di quei valori sui quali si fonda la nostra comunità. Le cerimonie ci aiutano a rafforzare in noi questi valori fondamentali, perché creano spazi e occasione per la riflessione. L'importanza di questi riti comuni viene riconosciuta a volte solo più tardi,  quando non c'è davanti a noi una targa commemorativa a ricordarci il nostro dovere ed è la nostra voce interiore a dirci che è necessario protestare e opporre resistenza ogniqualvolta vengono lesi i diritti e la dignità dell'uomo", ha concluso il sindaco.

Nel suo intervento il vicesindaco Andrea Rossi ha invece ricordato le parole della senatrice a vita Liliana Segre, testimone dell'orrore dell'Olocausto e oggi particolarmente attiva nelle scuole e nelle università, e quelle del pastore luterano Martin Niemöller, del quale Rossi ha letto una famosa citazione: "Quando i nazisti vennero a prendere i comunisti, rimasi in silenzio perché non ero comunista. Quando imprigionarono i socialdemocratici, rimasi in silenzio perché non ero un socialdemocratico. Quando vennero a prelevare i sindacalisti, rimasi in silenzio perché non ero un sindacalista. Quando vennero a prendere me non c'era rimasto più nessuno che potesse protestare".

Il Luogo della Memoria è stato istituito ufficialmente nell'area dell'ex caserma Bosin il 27 gennaio del 2010. Una targa in marmo, apposta sul muro di recinzione, ricorda questo luogo di sofferenza. Durante la Seconda Guerra mondiale l'allora caserma per la guardia alla frontiera fu infatti trasformata in campo di concentramento.

Allestito come sottocampo del lager di Bolzano - inizialmente presso la vicina caserma Rossi - fu attivo dall'ottobre del 1944 fino all'aprile del 1945. Vi furono rinchiusi per motivi politici, bellici e razziali, e costretti a lavori forzati, uomini e donne di lingua e di religioni diverse.

Intorno al Natale del '44 due giovani donne internate riuscirono a scavalcare il muro di cinta e a fuggire dal campo. Si salvarono grazie all'aiuto di alcune cittadine e di alcuni cittadini meranesi.

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27/01/2020

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